martedì 28 aprile 2015

Il wi-fi che controlla il #cuore

Cuore sotto controllo 'radar' a distanza grazie al wi-fi



Grazie al wi-fi si potrà tenere sotto controllo il cuore di una o più persone a distanza, con una sorta di radar. Lo strumento potrebbe, ad esempio, 'sorvegliare' contemporaneamente la salute di un bebé e del nonno. E' l'obiettivo di un apparecchio messo a punto da un dottorando del Mit di Boston, Fadel Adib, presentato la scorsa settimana a Seul alla conferenza dedicata all'interazione uomo computer, 'Chi 2015'.

"Il dispositivo sarà collegato ad Internet, in modo da poter allertare più persone allo stesso momento: familiari, ospedale o polizia in caso di urgenza", ha spiegato al quotidiano francese 'Figaro' il ricercatore che spera di poter commercializzare la sua invenzione entro al massimo tre anni, ad un prezzo simile a quello degli attuali apparecchi per la sorveglianza dei bebè.

Il sistema di rilevazione si chiama Vital-Radio e funziona come un radar, rinviando segnali di bassa intensità quando incontrano un oggetto. La posizione della cassa toracica durante la respirazione cambia, le minime irregolarità nel ciclo della respirazione permettono al sistema di misurare anche il battito cardiaco. Un algoritmo identifica, inoltre, le diverse persone e ne analizza le funzioni vitali in un raggio di 8 metri, anche attraverso i muri, con un affidabilità del 99%.

lunedì 27 aprile 2015

Un uomo fortunato nonostante il problema al #Cuore

Sono stato aiutato da chi sta lassù


Il cantante racconta a ‘Domenica Live’ la delicata operazione a cui si è sottoposto.

Red Canzian, il cantante (sia solista sia componente dei Pooh) reduce da un problema cardiaco che lo ha costretto a una delicata operazione, sceglie lo studio di Domenica Live per raccontare la sua storia.

Vicenda dal lieto fine grazie anche a una serie di fortunate coincidenze: “Poteva andare così solo con l’aiuto di chi sta lassù – spiega Canzian – mi trovavo in un albergo fuori Roma insieme al mio manager-medico che ho chiamato quando mi sono sentito male”. Quell’albergo, che per la prima volta in tutta la sua lunga carriera Canzian utilizzava, era fortunatamente a 300 metri dall’ospedale più vicino: “Mi hanno fatto le analisi e mi hanno detto che non si trattava di un infarto, ma io continuavo a sentire dolore. Nel pomeriggio hanno individuato il problema, la dissecazione aortica, e mi hanno spiegato che dovevo essere operato subito”.

La corsa in ambulanza fino ad un altro ospedale, mentre i familiari lo raggiungono e un intervento lungo 7 ore durante le quali è una macchina a tenere in funzione il suo cuore: “Sono un uomo forunato – sottolinea Canzian – perché anche se mi è successo questo, ciò che la vita e il pubblico mi hanno dato è molto di più”.

Arrivano quindi i suoi figli Chiara e Philip che lo ringraziano per aver loro insegnato a “vivere con eleganza senza rinunciare allo spirito rockettaro”. I due ragazzi definiscono “un piccolo tagliando” l’operazione del padre che non cambierebbero “neppure con Paul McCartney”. Chiara e Phil non sono realmente fratelli, ma sono molto legati: “Questo loro legame – sottolinea Canzian – è forse ciò che mi è riuscito meglio nella vita. E devo ringraziare mia moglie Bea, senza di lei non ci sarei riuscito”.

Si chiude sui progetti artistici: “I Pooh stanno pensando ha un grande progetto per l’anno prossimo, per festeggiare i 50 anni di carriera. Faremo una cosa eccezionale”.

venerdì 24 aprile 2015

Cuore a rischio con le bibite zuccherate

Consumando bibite zuccherate per sole due settimane, le concentrazioni di colesterolo cattivo e trigliceridi aumentano



Più zucchero c'è dentro più aumentano i fattori di rischio per le malattie cardiovascolari, quindi maggiore è il consumo di queste bibite, più alto è il potenziale danno per la salute. Quello condotto dai ricercatori dell'Università della California, Davis, è il primo studio a mettere in luce l'esistenza di una correlazione così diretta tra bevande con sciroppo di mais ad alto contenuto in fruttosio e le malattie cardiache. 

E a dimostrare che il rischio aumenta anche se sono consumate da persone giovani e sane soltanto per due settimane.

I dati, che saranno pubblicati nel numero di giugno dell'American Journal of Clinical Nutrition, confermano i risultati già emersi da uno studio epidemiologico precedente, secondo il quale il rischio di morte per malattie cardiovascolari - la principale causa di morte in tutto il mondo - aumenta con l'aumentare della quantità di zucchero aggiunto consumata. "Questi risultati indicano chiaramente che gli esseri umani sono molto sensibili agli effetti nocivi dello zucchero in eccesso nella dieta", ha dichiarato Kimber Stanhope, autrice principale dello studio.

Gli 85 partecipanti, uomini e donne di età compresa dai 18 ai 40 anni, sono stati divisi in quattro gruppi. Nei 15 giorni di studio hanno consumato bevande zuccherate con sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio corrispondenti rispettivamente al 10 per cento, 17,5 per cento o 25 per cento del loro fabbisogno calorico giornaliero totale. Al gruppo di controllo è stata data una bevanda senza zucchero dolcificata con aspartame, un dolcificante artificiale. All'inizio e alla fine dello studio, i ricercatori hanno svolto sui partecipanti degli esami del sangue per monitorare le variazioni nei livelli di lipoproteine, trigliceridi e acido urico - tutti noti per essere indicatori di rischio di malattia cardiovascolare.


Questi fattori di rischio aumentavano con l'aumentare del contenuto dello sciroppo di mais nelle bevande consumate. Ma anche i partecipanti che hanno consumato la dose del 10 per cento hanno mostrato un aumento delle concentrazioni di colesterolo LDL e di trigliceridi rispetto a quelle misurate all'inizio dello studio. I ricercatori hanno inoltre scoperto che la maggior parte degli aumenti dei fattori di rischio lipidico erano più elevati negli uomini rispetto alle donne, indipendentemente dall'aumento di peso corporeo registrato.

Articolo tratto da

giovedì 16 aprile 2015

Uomo salvato allo Stadio di #Udine

Intervento immediato salva la vita a un tifoso


UDINE. Provvidenziali la decisione di andare a vedere a partita allo stadio e la bravura del personale della Croce rossa udinese. Un tifoso friulano di 70 anni, colto da un infarto improvviso mentre si trovava al bar della tribuna sud aveva smesso di respirare e perso conoscenza e il suo cuore non batteva più.

L’intervento immediato dei soccorritori, unito all'uso del defibrillatore, gli ha permesso di riprendersi in poco tempo. E a pochi metri di distanza, agli ingressi della tribuna sud, c'è stato chi non ha compreso la situazione di emergenza e ha protestato per il fatto che l’entrata dei tifosi è stata temporaneamente sospesa per permettere al personale sanitario di lavorare.

Quando l’uomo - che abita nella zona di Villa Vicentina - si è accasciato, i presenti hanno dato l’allarme e, dopo un minuto, sul posto era presente una squadra di giovani volontari della Croce Rossa Italiana. I ragazzi hanno immediatamente intuito di trovarsi di fronte a una persona in arresto cardiaco e hanno iniziato le manovre di rianimazione cardiopolmonare, allertando negli stessi momenti il coordinatore del servizio di sicurezza allo Stadio Friuli.

Dopo tre minuti il defibrillatore automatico esterno è stato applicato al paziente, e, individuato il tipo di necessità, ha erogato la defibrillazione adeguata. Nel frattempo è arrivata la squadra di supporto vitale avanzato, con il medico. Il paziente, intanto, aveva già ripreso polso e respiro e, caricato sull'ambulanza, è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso del Santa Maria della Misericordia, dove è arrivato cosciente.

Il servizio sanitario, con volontari soci della Croce Rossa, infermieri e medici, è stato affidato da Udinese calcio al comitato provinciale Cri di Udine. E allo stadio è sempre presente, quale componente del Gruppo operativo sicurezza, il dottor Giulio Trillò in rappresentanza del 118. La macchina dei soccorsi ieri ha funzionato alla perfezione, praticamente in tempo reale. Cosa che difficilmente sarebbe potuta accadere se il paziente si fosse trovato a casa.

Di cattivo umore invece, come si diceva, altri tifosi che, giunti allo stadio poco prima del fischio d’inizio, hanno dovuto attendere un po’ fuori dai tornelli per consentire al personale sanitario di portare a termine tutte le operazioni di soccorso. Non è mancato chi si è lamentato anche se gli steward avevano spiegato a tutti che si trattava di un’emergenza sanitaria e di salvare una vita umana.

mercoledì 15 aprile 2015

Bovolenta, medici assolti


La #Cioccolata che fa bene al #Cuore

E' nata la 'cioccolata che fa bene al cuore'.
Si cercano volontari per i test


Oltre ad essere afrodisiaco, antidepressivo, delizioso, pare che il cacao aiuti anche il sistema cardiovascolare. Una nuova cioccolata inventata in Toscana pronta a sbarcare anche all'Expo.

Già Carlo Linneo, il re dei botanici, aveva sentenziato che la cioccolata è il "cibo degli Dei" ma i ricercatori dei nostri giorni sono convinti che gli effetti positivi del cacao possano riguardare l'intero sistema cardiovascolare e sono alla ricerca del modo più appropriato per amplificare i già positivi risultati che sono stati ottenuti in laboratorio.

L'obiettivo è quello di arricchire il cioccolato con altre ingredienti ricchi di sostanze antiossidanti e dare il via a una sperimentazione clinica. Si cercano però volontari. Già due varietà di cioccolato anti-infarto sono ormai pronte e sono prodotte da una azienda artigianale di Arezzo e verranno presentate con tanto di marchio europeo, registrato e già ufficiale, all'Expo di Milano.

Per ottenerle hanno lavorato insieme medici, biologi e agronomi in un'attività interdisciplinare che ha coinvolto la Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa, l'Università di Pisa, quella di Siena e il CNR di Firenze in un progetto finanziato dalla regione Toscana.

E' nato così un tipo di cioccolata della cui ricetta fa parte  la mela 'Panaia rossa' e un altro tipo di tavoletta a base, invece, di olio extravergine. Entrambe sono già state presentate ufficialmente e anche ufficialmente assaggiate, il gusto inconfondibile del cacao non subisce alcuna variazione.

"Non è una medicina, ma un prodotto alimentare che agisce nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. E in quanto prodotto alimentare deve essere buono", spiega Luca Sebastiani, agrononomo dell'Istituto di Scienze della vita e responsabile del gruppo di ricerca della Scuola Sant'Anna.

E in onore della regione che ha coinvolto molte istituzioni del suo territorio in questo studio, gli hanno messo il nome di 'Toscolata', marchio europeo con cui lo presenteranno a Milano.  Ma davvero 'Toscolata', oltre a farci leccare i baffi, farà bene al nostro cuore? Per dimostrarlo è in atto l'arruolamento di 30 volontari, uomini e donne fra 35 e 65 anni, i quali, per otto settimane saranno 'costretti' a mangiare 40 grammi di cioccolata al giorno, alternando quella con la mela a quella con l'olio d'oliva.

Come spiega la dottoressa Rossella Di Stefano del Dipartimento di Patologia Chirurgica  Medica Molecolare dell'Università di Pisa, all'inizio e al termine di ogni gustosa 'merendina' saranno effettuati prelievi di sangue per controllare l'effetto della cioccolata sulle cellule ematiche circolanti. Se queste aumenteranno, come è atteso, allora la Toscolata avrà fatto il suo effetto perché  avrà accresciuto  le nostre difese contro infarto, ictus e ischemie. Lasciandoci anche a bocca dolce.

Inutile aggiungere che dopo l'assaggio ufficiale della nuova cioccolata, avvenuto a fine marzo, una valanga di volontari si è presentata ai ricercatori, ma per essere 'scelti' a fare da 'cavie' c'è  bisogno di una serie di requisiti fondamentali. Il paziente ideale dovrà infatti essere portatore di almeno tre fattori  di rischio cardiovascolare tra cui fumo e colesterolo alto, una familiarità per questo tipo di malattie, essere in sovrappeso e soffrire di pressione alta.

Chi volesse candidarsi alla fase clinica del progetto, coordinato da Claudio Cantini, può ancora farlo, ma deve tenere conto dei requisiti richiesti. Questi gli indirizzi a cui inviare la domanda, che sarà vagliata dai medici: r.distefano@ao-pisa.toscana.it; francesca.felice77@hotmail.it. La fase di reclutamento si concluderà alla fine di aprile, mentre la sperimentazione comincerà a maggio. I primi risultati sono attesi per il mese di ottobre e, a seconda dei dati che emergeranno si provvederà ad un eventuale cambiamento delle dosi.

Nel frattempo, però, altre varietà di 'cioccolata del cuore' saranno pronte all'assaggio e alla sperimentazione, a partire da quella con le ciliege fino al tipo che prevede nella ricetta polvere di castagne. Si assicurano bontà, deliziose per la gola, oltre che preziose per la salute. E comunque tutti gli amanti del cacao possono tranquillamente avere un motivo in più per concedersi dolci momenti senza sentirsi in colpa.

Non è solo la cioccolata arricchita di polifenolici a far bene: anche quella 'normale' è amica del cuore. "Purchè sia fondente e venga prodotta in maniera artigianale, vale a dire usando ottime materie prime lavorate a temperature non altissime", chiarisce Luca Sebastiani. Un unico problema: le calorie. Mai superare i 30-40 grammi al giorno, altrimenti addio benefici.

lunedì 13 aprile 2015

Ciao Renzo

Due giorni si è spenta una persona amica, un uomo imponente, coraggioso e preparatissimo insegnante di karate .. un grande uomo, Shihan Renzo Grigio, ti voglio salutare, e lascio il tuo nome su questo spazio dedicato al cuore, quel cuore che non è riuscito a resistere nonostante la tua ancora giovane età e la tua inesauribile forza .                       
Sperando che la tua dipartita desti in noi tutti cura e attenzione per questa piccola e meravigliosa scatola da cui la vita ha inizio ... e fine.                    
Un caro saluto, con affetto, Sara

Dopo il #trapianto la #maternità

Undici anni fa il trapianto, oggi diventa #mamma!


A causa di una grave infezione, undici anni fa le era stato trapiantato il cuore. Non bastasse questo, a causa di problemi legati a farmaci assunti le è stato trapiantato un rene quattro anni fa.

Una vita in salita quella di Bala, una donna indiana di 30 anni residente in Trentino che qualche giorno fa ha avuto la sua grande, grandissima rivincita diventando mamma e dando alla luce il suo primogenito.

Alberto porta il nome del cardiologo di Verona che oltre un decennio fa ha trapiantato il cuore della madre Bala.

Il pensiero di Bala va anche alla dottoressa cardiologa Emanuela Stirpe, la sua seconda mamma, un angelo custode che l'ha seguita in tutti questi anni aiutandola ad affrontare il percorso post trapianto, sia nei momenti bui, sia nei momenti più belli e che ha effettuato il taglio cesareo in occasione della nascita di Alberto.

Mamma e bambino stanno bene, coccolati dal papà e dai nonni, ma anche da tutto il personale del reparto e dai sanitari che in questi anni hanno avuto in cura la donna. Cardiologi, ma anche nefrologi e rianimatori.

Bala è ancora frastornata: «Sono felice e ringrazio tutti - dice - anche se ovviamente ho ancora qualche timore». Tutti in questi mesi hanno fatto il tifo per questa donna, fragile nel fisico e nell'aspetto, ma forte e determinata nel carattere.

Mamma di 47 anni muore davanti ai figli



Non ci stancheremo mai di dire che le manovre di rianimazione cardiopolmonare dovrebbero essere insegnate a SCUOLA E NEI POSTI DI LAVORO. Tutti dovremmo sapere cosa fare di fronte ad una persona svenuta , in attesa dei soccorsi e del defibrillatore. Nello Spettacolo del Cuore, diamo tutte le indicazioni per imparare questo "dovere " sociale.

Bianca #Atzei operata al #Cuore


Una notizia sconvolgente porta molta apprensione in tutti i fan e sostenitori della bella e giovane Bianca Atzei. Una giovane cantante di successo che quest'anno ha avuto modo di calpestare il meraviglioso palco dell'Ariston è stata costretta a rimandare il suo tour per un'operazione al cuore. La donna che ha partecipato a Sanremo con il brano Il solo al mondo, era pronta a cominciare il suo tour musicale 'Bianco e Nero' ma la triste notizia ha fatto variare i suoi piani. La giovane ragazza è stata operata al San Raffaele di Milano e adesso le suo condizioni sono stabili. Ad annunciarlo è lei stessa che, con un messaggio sui social network, fa sapere che sta bene ed è pronta a ricominciare ad entusiasmare i suoi ammiratori.

Sul suo profilo Instagram la nota cantante annuncia

sabato 11 aprile 2015

Dall'ISS il "Progetto Cuore"

Infarto, dall’Iss arriva il “Progetto Cuore”



L’istituto superiore di Sanità ha indicato alcuni consigli e rimedi per tenere sotto controllo i fattori di rischio e migliorare la qualità della vita
Per mantenersi in salute ed evitare i rischi dell’infarto basta poco. Parola dell’Istituto Superiore di Sanità che ha pubblicato sul proprio sito una guida in cui vengono indicate le abitudini da prendere, e quelle da evitare, per ridurre l’incidenza dei fattori di rischio sulla salute di cuore e arterie.

 L’Istituto ricorda a tutti i cittadini che non è mai troppo tardi per imparare e nutrirsi e a vivere meglio il proprio corpo, evitando di scivolare in condizioni come sovrappeso, obesità, sedentarietà o eccesso di sale da cucina.


Due opuscoli che si possono sfogliare online. Il primo si intitola “Per mantenersi in salute basta pocoed è consultabile qui >>>.  Contiene piccoli ma utilissimi consigli applicabili con facilità alla vita quotidiana.

Il secondo,

Riparazione del #Cuore infartuato

Scoperta la chiave per riparare il cuore infartuato


L'identificazione di un fattore chiave che permette di rigenerare e riparare il cuore infartuato è frutto di un lavoro congiunto di un ricercatore italiano, Gabriele D’Uva, dell'Università di Bologna, dell'Università del South Wales in Australia e il Dipartimento “Biological Regulation” del Weizmann Institute of Science in Israele con il prezioso aiuto di Eldad Tzahor.

A differenza della maggior parte dei tessuti del nostro corpo che si rinnovano per tutta la vita grazie alle cellule staminali, il rinnovamento delle cellule cardiache in età adulta è molto basso, quasi inesistente.

Giusto per dare una stima sui processi di rinnovamento tissutale, ogni giorno produciamo miliardi di nuove cellule del sangue, che sostituiscono completamente le vecchie in pochi mesi. Al contrario, il processo di rinnovamento delle cellule muscolari del cuore dopo la nascita è così basso che, come conseguenza, molte di esse restano con noi per tutta la vita. Il team di ricerca del Weizmann Institute ha invece adottato come strategia l’induzione della proliferazione delle cellule muscolari cardiache.

venerdì 10 aprile 2015

Al via una iniziativa vitale

Obiettivo: dotare tutte le scuole di un #defibrillatore semiautomatico esterno (DAE)


Il CISOM (Corpo Italiano di Soccorso dell’Ordine di Malta) GRUPPO DI PADOVA si attiva per proporre una iniziativa vitale: dotare tutte le scuole di un defibrillatore semiautomatico esterno (DAE) e insegnare ad usarlo a tutti i ragazzi delle scuole, dalla primaria, alle scuole medie, sino agli studenti delle superiori.

È vitale avere un dispositivo pronto in caso di necessità in tutte le scuole: "La morte cardiaca improvvisa (MCI)–spiega il Dottor Giacomo Longo, Responsabile Provider BLSD Cisom Gruppo di Padova –colpisce individui di qualsiasi età e in condizioni di apparente buono stato di salute. Di essi, il 7% ha un’età inferiore ai 30 anni. La maggior parte delle persone pensa che i bambini siano vittime poco probabili di arresto cardiaco; in realtà il 3,5% dei morti ha meno di 8 anni. Ciò è dovuto a condizioni difficilmente diagnosticabili, come la sindrome del QT lungo e la cardiomiopatia ipertrofica, che possono affliggere fino ad un bambino su 500.Un arresto cardio-circolatorio deve essere trattato entro 3-5 minuti per non dare esito a danni permanenti: in assenza di una pronta ripresa del ritmo cardiaco, infatti,alla cessazione della circolazione sanguigna consegue inevitabilmente il danno cerebrale."

Una iniziativa importante se si considerano i dati: in Italia, il tempo medio di arrivo dei soccorsi è

Alti e bassi del #cuore

Le persone alte hanno un cuore più sano; quelle di bassa statura rischiano di più, invece, di soffrire di malattie cardiache come angina e infarto: ogni 6,5 centimetri di altezza in più si determina una riduzione del 13,5% nel rischio di malattie cardiache.

Lo rivela un vasto studio di epidemiologia condotto da un consorzio mondiale di ricercatori coordinato da Nilesh Samani dell’Università di Leicester in Gran Bretagna e pubblicato sul New England Journal of Medicine.

Tra gli autori dello studio anche l’italiano Giovanni Veronesi dell’Università degli Studi dell’Insubria (Como e Varese).

Secondo gli autori i geni che determinano la statura di un individuo giocano un ruolo anche nella salute cardiovascolare, ruolo che resta al momento misterioso. Si noti però, sottolineano gli autori del lavoro, che l’aumento di rischio cardiaco connesso con la bassa statura non è così incisivo, è infatti di gran lunga più basso rispetto a quello prodotto da ben noti fattori di rischio quali fumo e obesità.

Non è la prima volta che si sospetta una qualche relazione tra statura e rischio cardiovascolare di un individuo, in particolare rischio di malattia acuta delle “coronarie”, le arterie che ossigenano il cuore e, quindi, di problemi quali angina o infarto.
Ma finora si era pensato che il legame tra statura e salute del cuore fosse solo indiretto: ad esempio si ipotizzava che una scarsa qualità della nutrizione o l’insorgere di malattie infettive in età pediatrica potessero essere responsabili sia della bassa statura di un individuo, sia del suo rischio cardiaco.

Ma il nuovo studio mostra che vi è l’effetto della genetica dietro il misterioso legame tra altezza e salute del cuore. Gli esperti hanno infatti eseguito analisi genetiche su un campione mondiale di individui, 65.000 soggetti

giovedì 9 aprile 2015

Se vivi solo il cuore soffre!

Uno studio danese fa emergere una "banale" verità


Emerge da uno studio effettuato da esperti danesi che le persone che vivono da sole sono più propense a subire malattie cardiache. Le probabilità di angina, infarto o di morte cardiaca improvvisa pare che addirittura raddoppino!

La ricerca danese è stata pubblicata sulla rivista scientifica americana "Journal of epidemiology and community health"

La ricerca, condotta su un campione di 138.000 danesi è durata due anni ed ha portato a conclusioni veramente incredibili. Il fattore più significativo nel predire sindromi cardiache acute pare sia