lunedì 27 aprile 2015

Un uomo fortunato nonostante il problema al #Cuore

Sono stato aiutato da chi sta lassù


Il cantante racconta a ‘Domenica Live’ la delicata operazione a cui si è sottoposto.

Red Canzian, il cantante (sia solista sia componente dei Pooh) reduce da un problema cardiaco che lo ha costretto a una delicata operazione, sceglie lo studio di Domenica Live per raccontare la sua storia.

Vicenda dal lieto fine grazie anche a una serie di fortunate coincidenze: “Poteva andare così solo con l’aiuto di chi sta lassù – spiega Canzian – mi trovavo in un albergo fuori Roma insieme al mio manager-medico che ho chiamato quando mi sono sentito male”. Quell’albergo, che per la prima volta in tutta la sua lunga carriera Canzian utilizzava, era fortunatamente a 300 metri dall’ospedale più vicino: “Mi hanno fatto le analisi e mi hanno detto che non si trattava di un infarto, ma io continuavo a sentire dolore. Nel pomeriggio hanno individuato il problema, la dissecazione aortica, e mi hanno spiegato che dovevo essere operato subito”.

La corsa in ambulanza fino ad un altro ospedale, mentre i familiari lo raggiungono e un intervento lungo 7 ore durante le quali è una macchina a tenere in funzione il suo cuore: “Sono un uomo forunato – sottolinea Canzian – perché anche se mi è successo questo, ciò che la vita e il pubblico mi hanno dato è molto di più”.

Arrivano quindi i suoi figli Chiara e Philip che lo ringraziano per aver loro insegnato a “vivere con eleganza senza rinunciare allo spirito rockettaro”. I due ragazzi definiscono “un piccolo tagliando” l’operazione del padre che non cambierebbero “neppure con Paul McCartney”. Chiara e Phil non sono realmente fratelli, ma sono molto legati: “Questo loro legame – sottolinea Canzian – è forse ciò che mi è riuscito meglio nella vita. E devo ringraziare mia moglie Bea, senza di lei non ci sarei riuscito”.

Si chiude sui progetti artistici: “I Pooh stanno pensando ha un grande progetto per l’anno prossimo, per festeggiare i 50 anni di carriera. Faremo una cosa eccezionale”.

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