Uno studio danese fa emergere una "banale" verità
La ricerca danese è stata pubblicata sulla rivista scientifica americana "Journal of epidemiology and community health"
La ricerca, condotta su un campione di 138.000 danesi è durata due anni ed ha portato a conclusioni veramente incredibili. Il fattore più significativo nel predire sindromi cardiache acute pare sia
, oltre che l'età, il vivere per conto proprio!
Ma non è il vivere da soli in senso stretto che porta questi danni ma le conseguenze igieniche che derivano dal vivere senza compagnia. Per i single possono subentrare delle abitudini non igieniste che portano a mangiare più grassi, a fumare maggiormente, andare a letto troppo tardi e fare poco esercizio fisico.
Le persone più a rischio sono, per le donne, quelle sopra i 60 anni mentre per gli uomini quelli sopra ai 50.
Ultima considerazione che può sembrare banale, ma non lo è nei fatti, è che, in caso di malore, una persona sola non ha nessuno che possa avvisare i soccorsi e semplicemente chiamare un'ambulanza o fare le manovre di primo intervento.
Quindi piuttosto che restare soli forse è meglio trovarsi una buona compagnia. E se proprio non si riesce a trovare la compagna giusta, per salvaguardare il cuore, meglio essere anche "male" accompagnati" sfatando il vecchio detto "meglio soli che male accompagnati".
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